Hai deciso di guadagnare andando a coltivare e vendere la canapa legale? Dopo la massiva richiesta dei nostri lettori Growledlamp ha pubblicato questa nuovissima guida tutta per voi su come creare la tua attività imprenditoriale, istruzioni step by step!

Da tempo, molte persone hanno scelto di cimentarsi nel business della canapa legale, ma perché? In questa guida avrai modo di scoprire come creare la tua attività, e lanciarti in questo settore.

Prima di procedere: cosa dice la normativa sulla cannabis legale

La diffusione di cannabis light (o “erba legale”), iniziata nel 2017, ha suscitato interesse in moltissimi imprenditori, attratti dalla novità del prodotto, e dallo spazio di un mercato in cui addentrarsi. La normativa italiana sulla canapa, ha di recente dato riconoscimento con tanto di approvazione attraverso la Legge sulla Canapa n. 242, del 2 dicembre 2016, che è entrata effettivamente in vigore nel gennaio 2017.

La circolare ministeriale chiarisce quali siano le destinazioni commerciali e i tipi di prodotti derivati da coltivazioni di Canapa.

Per le coltivazioni non è necessaria alcuna autorizzazione, eccetto l’autodenuncia alle Forze dell’Ordine del paese fisico dove si coltiva. La sola condizione restrittiva è legata alla scelta dei semi: il coltivatore deve conservare i cartellini (e relative fatture d’acquisto) dei semi acquistati per un periodo di 12 mesi.

All’interno del documento, vi è anche un “cuscinetto” di esenzioni sulla responsabilità per l’agricoltore, qualora durante un controllo venga rivelato un tenore di THC superiore a 0,2%, ma pari o inferiore a 0,6%. Le analisi vengono svolte sulle infiorescenze, andando a prelevare diversi campioni, per ottenere così i relativi valori che portano a una media matematica di questi ultimi. Si ricava il valore di THC finale per pianta.

L’attività ha quindi preso il via, ma solo chi coltiva canapa in modo professionale viene premiato dal mercato. Per questo è bene leggere i nostri consigli per ottenere così ottimi risultati.

 

Meglio Indoor che outdoor: i vantaggi

coltiavazione cannabis indoorLa scelta è facile, perché coltivare indoor permette di ottimizzare tutti le fasi della coltivazione, oltre al ricavo netto a fine anno. Coltivando indoor potrai arrivare anche 4 o 5 raccolti annui, facendo salire i profitti alle stelle rispetto alla coltivazione outdoor, che al contrario può essere fatta una sola volta, e sempre durante il periodo estivo.

Altro vantaggio è la possibilità di evitare di danneggiare il raccolto, spesso causato dagli agenti atmosferici o dei parassiti che, in campo aperto, possono aggredire la coltivazione in qualsiasi momento. Inoltre coltivando outdoor rischi di attraversare periodi di forte nuvolosità, e così le ore di luce sono scarse e minori rispetto a quelle richieste dalla pianta in inverno.

Devi sapere che la tecnologia LED, permette la riproduzione di fasci di luce che ricordano in tutto e per tutto i raggi solari, con il tangibile beneficio della pianta. Potrai risparmiare economicamente avvicinando le luci alle piante, calcolando quella che è la giusta distanza tra LED e vaso. In questo modo eviterai sempre che la canapa possa soffrire di eccessivo calore o rischino di bruciare e otterrai risultati superiori delle coltivazioni outdoor.

Scegli il tuo budget e troverai lampade, grow box e kit completi direttamente sul nostro sito online!

 

Quale tipologia di canapa (semi) coltivare per produrre cannabis light

Ci sono molte tipologie di piante a disposizione, ecco perché l’attenzione alle sementi è fondamentale. Potrai scegliere dalla lista che ti riportiamo di seguito, cercando sempre di preferire le dioiche, cioè piante che hanno un organo riproduttivo (o semi legali di finola cannabis lightmaschile o femminile). In un secondo momento si va a eliminare i maschi, in modo tale da ottenere un prodotto pronto alla lavorazione e privo di semi. La coltivazione di Canapa industriale è consigliata per produrre fibra, oli, semi e tanti altri prodotti.

La legge 242 parla anche delle tipologie di sementi, già inserite nel registro europeo delle sementi coltivabili. 

Vediamo insieme, per esempio, le migliori varietà di canapa dioica italiana:

  • Asso
  • Carma
  • Carmagnola: temperatura ottimale in fase vegetativa pari a 23 ° C. E’ ricca di CBD per utilizzo medicale;
  • CS (Carmagnola Selezionata);
  • FibranovaItaly, è ricca di CBD;
  • Fibrimor: selezione italiana;
  • F-canapa
  • Tiborszallasi

Scegli il tipo di pianta più adatto alle tue esigenze, e fatti consigliare da un agronomo o esperto del settore.

Scegli il posto giusto

Per grandi coltivazione scegli una struttura simile a un capannone, meglio ancora se punti sulle serre, perché si potrà usare sia il sole che la luce delle lampade LED. Con questo combo, si ottengono ottimi risultati, grazie all’ambiente controllato, e si risparmia tantissimo sulla spesa energetica. Potrai quindi tenere grow box aperta dimensione 240 x 120 x 120 cm sempre sotto controllo la tua coltivazione, andando ad applicare nell’ambiente i sensori necessari, e valutando le variabili più delicate. Solo così il raccolto sarà sempre rigoglioso e di ottima qualità, dandoti una resa economica ottimale.

Per coltivazioni più contenute ma che generano comunque un ottimo business si possono utilizzare direttamente delle grow box room, i vantaggi di queste strutture è che sfruttano al massimo la luce delle lampade risparmiando quindi in energia elettrica e non ci si dovrà preoccupare di parassiti e insetti.

Scelto il campo e le varietà, si deve parlare del metodo di coltivazione che si desidera avviare: nell’Art.1 – comma 2/f – si parla della legalità di coltivazioni florovivaistiche. Ciò significa che si permette di trattare le piante di Canapa come tutte le altre piante regolarmente vendute in Italia, e prodotte per mezzo di sistemi di serre e vivai. Ma solo se conservi la loro documentazione: ora passiamo alla pratica!

Luce, aria, acqua fattori fondamentali per la crescita

Il tuo ambiente deve essere organizzato tenendo ben presenti le necessità della pianta, in tutte le sue fasi, partendo dalla germinazione, fino alla fioritura.

In primo luogo è indispensabile fare attenzione alla luce, perché una pianta sana ha bisogno di 12 ore di luce e altrettante di oscurità. In indoor, tale dettaglio è controllato comodamente con appositi timer. Le luci devono essere acquistate con attenzione: sono il nucleo, il cibo della pianta, e non puoi certo pensare di risparmiare sull’impianto d’illuminazione. La qualità deve essere altissima e con caratteristiche precise. La scelta di un buon kit per coltivazione indoor è conveniente per l’ambiente (oltre che per il tuo portafoglio se consideri che il risparmio è assicurato), e offre performance ottimali.

Si passa poi al terreno: sul mercato sono presenti molte tipologie diverse, con mix di nutrienti, che servono per potenziare e migliorare il risultato.

Terzo aspetto è legato ad Aria e Acqua, che sono due variabili a cui prestare cura. Cerca sempre di mantenere l’ambiente correttamente ossigenato. Ciò vuol dire che diventa necessario l’acquisto di ventole, che vadano a favorire un costante ricircolo di aria, così da evitare carenze di ossigeno, che sono il fattore più dannoso per la salute delle piante. E poi l’acqua, bè l’acqua è la base! E’ il tramite che usiamo per fornire sostanze nutritive; per questo il flusso in coltivazioni di grandi dimensioni deve essere regolato da sistemi di irrigazione specifici.

Ultima variabile è la temperatura, che ha un potere non relativo in fase di crescita di una pianta sana. Devi sapere che la Cannabis è, per sua natura, una pianta resistente, che sa fronteggiare le escursioni termiche, ma non per questo è esente da stress ambientali. E’ opportuno mantenere una temperatura costante che si aggira attorno ai 27°, il valore ottimale per la produzione di infiorescenze. E ricorda di controllare l’umidità, che evita lo sviluppo di fastidiose muffe.

 

Iscriviti come coltivatore diretto o apri una P.I.

Per realizzare tutto ciò non occorrono autorizzazioni particolari. La canapa, infatti, non è diversa dai pomodori o dalle zucchine, SOLO se ha un THC inferiore allo 0,6%. Potrai quindi decidere di percorrere una delle due strade che ti proponiamo di seguito:

  • Diventare agricoltore diretto: devi avere alcuni requisiti soggettivi e oggettivi. In particolare devi contribuire, con il lavoro proprio e della tua famiglia, ad almeno un terzo del fabbisogno lavorativo aziendale, considerando un numero di giornate annue, mai al di sotto di 104. L’attività deve essere svolta in modo abituale ed essere prevalente. Il coltivatore diretto ha il privilegio al diritto di prelazione qualora vi fosse la compravendita di terreni agricoli. Tale diritto si può usare davanti a un terreno agricolo oggetto di vendita forzata, liquidazione coatta, fallimento o permuta.
  • Aprire una Partita Iva in camera di commercio: in questo caso di parla di partita Iva agricola, per trasformare la passione per l’agricoltura in un lavoro. Ha molte agevolazioni fiscali, e viene richiesta solo se si possiedono 3 requisiti. Servono competenze agricole (comprovate da titolo di studio), totale dedizione all’attività per la maggior parte del proprio tempo, deve essere fonte di reddito per almeno il 51%.

Una volta espletate queste attività, potrai iniziare a dedicarti alla tua coltivazione.

 

Quale attrezzatura occorre?

Ti chiedi cosa serve per produrre un raccolto di Cannabis legale (cannabis light) indoor? Per la produzione “chiusa”, all’interno di strutture apposite, e quindi in ambiente chiuso, bisogna rispettare specifiche ben precise per garantire un prodotto di prima qualità.

Una volta individuato il luogo della coltivazione, ti occorre:

  • Numero di vasi pari al numero di piante che vuoi coltivare;
  • Terreno ricco di nutrienti, anche se lavori in serra;
  • Giusta quantità e tipologia di lampade per piante (LED è la soluzione più conveniente e redditizia);
  • Sistema di areazione;
  • Il sistema di irrigazione;
  • Strumenti per controllare umidità, pH e temperatura;
  • Nutrimenti per fase di crescita e fioritura;

Dove acquistare i semi certificati

I semi si possono acquistare in diversi posti, (prova a scrivere “comprare semi di canapa” su Google se ne trovano davvero molti). Devi scegliere chi ti può offrire la tipologia che preferisci al prezzo che sei disposti a pagare, e nella quantità giusta che ti serve. Esistono sacchetti di semi di diverse dimensioni e grandezze, partendo da un chilo in su.

Assicurati che i semi vengano fatturati e che, sulla confezione, sia indicata la qualità che avete scelto. Si parla sempre di varietà legalmente riconosciute.

Cosa fare prima di iniziare a seminare

Se sei arrivato fino a qui, sei pronto a iniziare. A questo punto è bene avvisare i carabinieri o la forestale di competenza della zona dove risiede la tua coltivazione. Da non confondere mai con la sede legale della P.Iva o della tua residenza! Avvisa che stai iniziando questa attività di coltivazione di canapa, e fornisci loro tutte le eventuali informazioni che saranno richieste. In questo modo potrai sensibilmente ridurre il numero di controlli e verifiche successivi che possono essere effettuate in futuro.

Se non c’è ancora l’indirizzo, usa il GPS e fornisci le coordinate, accompagnate al tuo telefono, inerendo anche le info sulla grandezza della coltivazione e il numero (anche approssimato) delle piante coltivate.

Quale documentazione avere sempre a portata di mano

Durante i controlli, che potranno essere effettuati dalle forze dell’ordine, dovrai sempre avere a portata di mano tutti i documenti prodotti fino a quel momento. Ecco ciò che non deve mancare MAI:

  • La tua iscrizione come coltivatore diretto, oppure la relativa P.Iva;
  • Conserva la fattura dell’acquisto dei semi;
  • I documenti dei cartellini posti sui sacchi di semi che hai acquistato;
  • Copia delle ultime fatture di acquisto e vendita;
  • Una copia di tutti i documenti.

La copia sarà utile nel caso in cui loro vogliano prenderla per approfonditi controlli d’ufficio.

Le ultime fatture di acquisti e vendite possono servire per dimostrare che avete venduto il prodotto a una determinata società.

A chi puoi rivendere il prodotto a fine coltivazione

Una volta terminato il ciclo di coltivazione, dovrai vendere il tuo prodotto. Puoi venderlo a grandi catene di distribuzione, che compreranno tutto il prodotto in stock, ma spesso tendono a pagarlo meno rispetto a una vendita al dettaglio. In alternativa puoi quindi decidere di considerare l’apertura di un punto vendita dei tuoi prodotti, così da poter poi ottimizzare i ricavi.

Growledlamp ti supporta per la realizzazione del tuo impianto per la produzione di cannabis light

Se hai deciso di intraprendere questa attività i tecnici di Growledlamp ti supporteranno nella realizzazione dell’impianto di illuminazione e areazione proponendoti la soluzione più adatta alle tue esigenze e soprattutto la più economica in termini di consumo di energia elettrica, inviaci una e-mail a questo indirizzo: info@growledlamp.it

Potrebbe interessarti anche: Come coltivare i microgreens

 

Alcuni dei nostri prodotti per la coltivazione della cannabis light!

 

17 pensieri su “Come avviare un’attività e guadagnare producendo cannabis light

  1. salvo dice:

    ciao, abbiamo una coltivazione in sicilia, già tutto pronto, possiamo vendere all’ingrosso che al dettaglio già confezionate e pronte per la vendita. qualcuno è interessato a collaborare?

  2. Nicola Sechi dice:

    Ciao a tutti vorrei iniziare anche io a produrre canapa vorrei qualche consiglio se è possibile e dopo il raccolto per la vendita come fare se per esempio qualcuno la comprasse in blocco sarei grato per l aiuto

  3. Giuseppe dice:

    Salve vorrei creare una coltivazione indoor in un garage di circa 30 mq utilizzando tutti i requisiti che servono per legge ed acquistando attrezzature certificate, potete contattarmi per capire che tipo attrezzatura utilizzare vorrei allestire 20mq per la coltivazione idroponica e la restante parte come spogliatoio e nursery. Grazie

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